Nessuna eradicazione finora è mai stata realizzata senza ricorrere alla soppressione degli animali, ad esempio utilizzando solo la sterilizzazione o la traslocazione degli individui in altre aree. L’unico esempio noto è quello di Genova Nervi, dove è stato possibile rimuovere con successo una piccola popolazione di scoiattoli grigi utilizzando la sterilizzazione chirurgica, ma è stato possibile solo perché si trattava di un nucleo piccolo di scoiattoli (ca 300 soggetti) ed erano presenti altre aree urbane limitrofe in cui, senza alcun impatto su altre specie, potevano essere rilasciati gli scoiattoli grigi sterilizzati.
Infatti, analizzando il database sulle eradicazioni, fatto dalle Università di Auckland – Nuova Zelanda e di Santa Cruz – California (riferito solo ad ambienti insulari, ma in grado di fornire una buona base di informazioni), su 1.437 eradicazioni completate con successo nel mondo, relative complessivamente a 59 specie invasive, circa 400 sono state fatte mediate il trappolamento o lo sparo, 726 hanno utilizzato veleni o in casi minori degli agenti patogeni introdotti nelle popolazioni.
Tra queste tecniche il trappolamento è la più efficace e quella in grado di ridurre al minimo la sofferenza agli animali. In particolare, l’inalazione di CO2 tra le tecniche di eutanasia è quella che, per i roditori, garantisce massima selettività, limitazione di stress e sofferenza negli animali e sicurezza dell’operatore (AVMA 2006). L’azione narcotica della CO2 è rapidissima, l’animale perde coscienza dopo pochi secondi, senza avvertire dolore. La morte, senza percezione alcuna, sopraggiunge in circa 1min e 30 sec.