Lo scoiattolo meridionale e lo scoiattolo comune, tasselli fondamentali per la biodiversità forestale

DSCN1138 (1)Gli scoiattoli sono animali strettamente arboricoli che trovano nel bosco tutto quanto è necessario per soddisfare ogni aspetto della loro vita (alimento, luoghi di nidificazione, ecc.), ma svolgono anche un ruolo importante nei processi di rinnovamento di questo habitat. Un approfondimento su scoiattolo rosso e nero, due specie distinte presenti nella nostra Penisola. Le caratteristiche comportamentali, fisiologiche ed anche qualche indicazione per salvaguardarli. Intervista a Gaetano Aloise. 

Gaetano Aloise, del Museo di Storia naturale dell’Università della Calabria, fa parte di un gruppo di scienziati che da tempo studia lo Scoiattolo meridionale, di cui si è scritto diffusamente negli ultimi giorni e che insieme allo Scoiattolo comune europeo – quello comunemente chiamato scoiattolo rosso – abita i boschi italiani. Lo scoiattolo nero è presente in Basilicata e in Calabria, quello rosso un po’ ovunque in tutta la penisola tranne che in Sicilia, Sardegna e nelle isole minori.

 

Gaetano, in questi giorni si è parlato tanto dello Scoiattolo nero, ci spieghi meglio quale è la novità emersa dalle vostre ricerche?

Già nel 1907, il Marchese Armando Lucifero, primo descrittore della specie, ritenne i caratteri morfologici della popolazione di Scoiattolo nero della Calabria tanto peculiari da considerare Sciurus meridionalis specie distinta dallo Scoiattolo comune europeo Sciurus vulgaris. Per tutto il secolo successivo questi caratteri non furono, però, ritenuti sufficienti per una differenziazione specifica e lo Scoiattolo nero venne classificato solo come distinta sottospecie dello Scoiattolo rosso. Oggi, grazie alle nuove tecniche di analisi genetica e filogeografica, integrate con le classiche analisi morfologiche, è possibile raggiungere un dettaglio sempre maggiore sul grado di affinità o divergenza tra gli esseri viventi. Il lavoro multidisciplinare del nostro gruppo, che ha unito approcci e competenze diverse comparando dati genetici e morfologici, ha consentito di avere la certezza di trovarsi di fronte a una nuova specie.
In particolare, lo Scoiattolo nero calabrese rispetto allo Scoiattolo rosso ha dimensioni maggiori, pesa in media circa il 35% in più, ha un cranio proporzionalmente più grande (maggiore lunghezza della mandibola e maggiore larghezza e lunghezza del cranio), maggiore lunghezza del piede posteriore e differenze di forma. Queste differenze morfologiche sono confermate dai dati genetici che hanno evidenziato una notevole distanza genetica tra le due specie e la specificità tassonomica dello Scoiattolo nero calabrese.

La penisola italiana è caratterizzata da una elevata biodiversità animale: delle circa 56.000 specie, il 98 per cento è rappresentato da insetti e altri invertebrati, mentre le specie di mammiferi terrestri sono 126, più 2-3 specie di nuova descrizione tra cui lo Sciurus meridionalis, e circa 21 specie di Cetacei, otto specie residenti e 13 di comparsa occasionale. Gli uccelli sono 473. I pesci del Mediterraneo italiano rappresentano l’1 per cento del totale con 567 specie diverse. Inoltre, si calcola che circa il 5% dei vertebrati italiani siano endemismi. Ci spieghi meglio cosa vuol dire che un animale è endemico?

Endemismo è un termine usato in biologia per indicare che la distribuzione di una specie (o di altro taxa: sottospecie, famiglia, genere, ecc.) è limitata a una determinata area geografica e non si trova, in condizioni scoiattolo-nero-calabrese.630x360naturali, in nessun’altra parte del mondo. L’endemismo può essere applicato a differente scala geografica. Così, un organismo può essere endemico di un monte o di un lago, di una catena montuosa, di un’isola, di un Paese o addirittura di un continente. In generale, perciò, la parola endemismo dovrebbe essere accompagnata da altre informazioni che specifichino l’ambito geografico a cui si fa riferimento. Ad esempio, lo Scoiattolo nero calabrese è un endemismo calabro-lucano, giacché è esclusivo di queste regioni. Ovviamente, più è ristretta l’area geografica di presenza della specie e, di conseguenza, limitata la dimensione della popolazione, tanto maggiore è il rischio di estinzione e la necessità di conservazione della medesima.

Perché lo scoiattolo comune e quello meridionale sono un tassello importante dei nostri boschi?

Gli scoiattoli, animali strettamente arboricoli, trovano nel bosco tutto quanto è necessario per soddisfare ogni aspetto della loro vita (alimento, luoghi di nidificazione, ecc.), ma svolgono anche un ruolo importante nei processi di rinnovamento di questo habitat. In autunno, infatti, gli scoiattoli hanno l’abitudine di immagazzinare parte dei semi che raccolgono, per utilizzarli in inverno e in primavera, quando gli alimenti scarseggiano.
I semi sono nascosti in piccole buche scavate nel terreno e poi ricoperti di terra. Molti di questi semi saranno recuperati e consumati, ma una loro parte non sarà utilizzata e i semi rimasti nel terreno avranno quindi la possibilità di germinare e dare origine a una nuova pianta. Questo comportamento, detto di “hoarding” o “caching”, è particolarmente importante per la diffusione soprattutto delle specie arboree che producono semi pesanti e/o sprovvisti di strutture atte a facilitarne la diffusione e che, quindi, cadono sotto la chioma della pianta madre. Infatti, gli scoiattoli, interrando questi semi distanti dalla pianta madre, ne favoriscono la diffusione. La stessa importanza gli scoiattoli la rivestono nella diffusione dei funghi, soprattutto di quelli ipogei, di cui si nutrono. Quando mangiano i funghi, infatti, ne ingeriscono anche le spore che, espulse con le feci, cadendo sul terreno possono germinare.

Ci sono delle peculiarità, fisiologiche o comportamentali, di queste due specie che i più non conoscono?

Sebbene lo Scoiattolo nero calabrese sia ancora poco studiato, al momento non sembrano emergere evidenti differenze fisiologiche e comportamentali con lo Scoiattolo comune europeo. Entrambe le specie sono strettamente diurne e scarsamente territoriali (solo le femmine riproduttive difendono il territorio che utilizzano più intensamente dall’intrusione di altre femmine) e la principale fonte alimentare sono i semi e i frutti di molte specie arboree e arbustive, anche se la dieta è generalista e comprende gemme, foglie, fiori, bacche, cortecce, licheni, alcune erbe e funghi. Occasionalmente la dieta può includere anche insetti e uova o nidiacei di uccelli.
Le principali differenze tra Scoiattolo nero calabrese e Scoiattolo comune europeo sono, invece, di tipo morfologico e, in parte, ecologico. Il primo, infatti, è di dimensioni significativamente maggiori, ed è caratterizzato da una colorazione invariabilmente nera con parti ventrali bianche sia nel mantello invernale sia in quello estivo, mentre il secondo ha colorazione dorsale del mantello molto variabile nelle due stagioni: dal tipico rosso vivo, al bruno e grigio, fino al nero, col ventre sempre bianco. Dal punto di vista delle preferenze ecologiche, inoltre, lo scoiattolo meridionale sembra prediligere soprattutto i boschi di conifere o misti (ma è presente anche nei boschi di latifoglie) collinari e montani, ed è assente nei boschi di pianura e costieri, mentre gli scoiattoli rossi vivono in ogni tipo di bosco.

Ci dai qualche suggerimento da esperto per riuscire ad osservare questi preziosi animali?

Contrariamente alla maggior parte delle specie di Mammiferi che, per abitudini notturne ed elusività, sono difficili da incontrare, gli Scoiattoli sono le poche specie facilmente osservabili, in tutte le stagioni, durante un’escursione nei boschi. Gli Scoiattoli, infatti, hanno abitudini diurne, conducono vita arboricola e in inverno non vanno in letargo. Oltre all’avvistamento diretto, si possono trovare anche segni inequivocabili di presenza della specie, come il rinvenimento dei caratteristici nidi globosi sugli alberi (riconoscibili da quelli degli uccelli per la presenza delle foglie sui rami con cui è costruito) e dei resti dei pasti (torsoli delle pigne rosicchiate, noci, ecc.). Insomma, muovendosi nel bosco con un po’ di cautela non è difficile provare l’emozione di osservare da vicino uno scoiattolo.

Ci sono dei comportamenti che possiamo adottare per contribuire alla loro salvaguardia?

In questo momento storico in Italia le popolazioni sia di Scoiattolo rosso sia di Scoiattolo nero mostrano un’espansione di areale, certo favorita dall’aumento della copertura forestale.
Ovviamente la salvaguardia degli habitat forestali maturi è una condizione necessaria e, anzi, indispensabile per la salvaguardia di queste due specie, ma la situazione è certamente più critica per lo Scoiattolo nero a causa della limitatezza dell’areale di presenza. Fortunatamente, la specie dimostra un forte legame con le foreste mature di conifere, che in Calabria ricadono in buona parte in grandi aree protette quali i Parchi Nazionali del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte. A meno di un’inversione di tendenza nella gestione del territorio, la minaccia potrebbe derivare soprattutto da altri fattori intrinseci o esterni.